Italy in Australia’s Musical Landscape
Edited by Linda Barwick and Marcello Sorce Keller
Melbourne: Lyrebird Press, 2012.
This collection of essays celebrates the past and future of Italy's long presence in Australia's musical landscape.
One in twenty Australians has ancestral connections to Italy, connections that continue to be activated today through music as well as through language, food and sociality. This volume brings
together a collection of essays tracing the diverse origins of the musical practices brought by Australia’s Italians and the subsequent influences of commercial music, government policies, and
ongoing transnational relationships with family and paesani (those from the same town or village). Responses by scholars from Italy and elsewhere in the Anglophone diaspora provide additional
perspective on the significance of these phenomena.
Sorce Keller, Marcello. What Makes Music European: Looking Beyond Sound.
Europea: Ethnomusicologies and Modernities, 12. Lanham: Scarecrow Press,
2012. xxv, 303 pp., bibliography, index. ISBN 978-0-8108-7671-2.
We seldom consider how much we mistakenly presume in hewing to definitions of music that differ dramatically from the standpoint of other cultures. In What Makes Music European, Marcello Sorce
Keller examines the limitations of accepted wisdom about the concept of music in Euro-Western culture. His investigations of the conclusions reached by music researchers of the past several
decades considerably upsets the concepts relied upon by the concert-going public. Sorce Keller insightfully asks: Who makes the music? Should music be original, and how much can it be? Why do
people identify with songs, pieces, styles, and repertoire? Why is music so ideological? Why do we misunderstand the music of different times and places, and why do we enjoy doing so? He also
explores the juxtaposition of economy, society, and music making, as well as the concept of "illegal harmonies." In What Makes Music European, Sorce Keller addresses the little-discussed matters
that are essential to an understanding of how music intersects with the life of so many people. Readers are offered an approach for thinking about music that depends as much on its history as on
the concepts and attitudes of the social sciences. What Makes Music European concisely demonstrates, to those familiar with Western music, how peculiar Euro-Western concepts of music appear from
a cross-cultural perspective. At the same time, it encourages ethnomusicologists to apply their knowledge to Western music and explain to its public how much of what listeners take for granted
is, at the very least, highly debatable.
Philip V. Bohlman, Marcello Sorce Keller with Loris Azzaroni (eds.). Musical Anthropology in Mediterranean Cultures - Interpretation, Performance, Identity. Bologna: Clueb, 2009.
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Musical Anthropology in Mediterranean Cultures is dedicated to the memory of Tullia Magrini, Professor of Ethnomusicology and Anthropology of Music at the Corso di laurea in "Discipline
delle Arti, della Musica e dello Spettacolo" (DAMS) and in the Department of Music and Performing Arts of the Università di Bologna, who passed away in 2005. The volume is in more than one way
distinctive. First, it gathers contributions in both the Italian and English languages. More important each contributor has taken this opportunity to express a special indebtedness to Tullia
Magrini by connecting with her research experiences and interests. In 1992, she founded the Study Group of the International Council for Traditional Music (UNESCO) which specifically addresses
the "Anthropology of Music in Mediterranean Cultures," and in 1996 Music and Anthropology, a pioneering Internet journal. In keeping with her vision for a common anthropological and historical
dimension in Mediterranean musical studies, the contributors come from across the disciplinary landscape. This Gedenkschrift, or memorial volume, is therefore focused on the Mediterranean, a net
of cultural and musical interactions in which every conceivable anthropological process is noticeably present.
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Antropologia della musica nelle culture mediterranee è dedicato alla memoria di Tullia Magrini, Professore di Etnomusicologia e di Antropologia della musica presso il Corso di laurea in
"Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo" (DAMS) e il Dipartimento di Musica e Spettacolo dell'Università di Bologna, venuta a mancare nel 2005. Il volume presenta caratteri
particolari. Oltre a contenere tanto contributi in lingua italiana che in lingua inglese, come è immediatamente visibile, esso è realmente dedicato a Tullia Magrini in ogni sua parte, perché i
saggi che contiene fanno riferimento diretto al suo lavoro e ai suoi interessi di studio e ricerca. Nel 1992 fondò lo Study Group su "Anthropology of Music in Mediterranean Cultures"
dell'International Council for Traditional Music (UNESCO) e, nel 1996, la pionieristica rivista elettronica Music and Anthropology. I contributi al volume non provengono solo da etnomusicologi,
dal momento che Tullia Magrini riteneva che negli studi mediterranei la dimensione storica fosse altrettanto importante di quella antropologica. Questo Gedenkschrift, o volume In Memoriam, è
dunque mirato al Mediterraneo, un nodo di interazioni culturali e musicali nel quale ogni sorta di processo antropologico possibile e immaginabile è visibilmente presente.
Marcello Sorce Keller. Note in libertà - Storie di musica e musicisti. Quaderni del Club di Rete Due. Lugano: RTSI-Multimedia, 2005.
In queste note, che nascono dall'omonimo programma della Rete Due della Radiotelivisione della Svizzera Italiana, un programma che continua a tutt'oggi, hanno interessato, divertito e, a volte, perfino scandalizzato gli ascoltatori radiofonici. L'autore ha tentato di mostrare in questo programma come la musica possa essere divertimento e passione viscerale, ma anche occasione per filosofeggiare, aggancio per ricordi e nostalgie di ogni genere, e anche un punto di osservazione per estrarre un po' di senso dalla vita che ci circonda.
Marcello Sorce Keller. Musica e sociologia. Milano: Ricordi, 1996.
La sociologia della musica è un campo di studi dífficile da definire e da afferrare nel suo insieme. La difficoltà risiede nel fatto che, sotto l'etichetta di "sociologia della musíca", si
trovano catalogate cose davvero diverse ed eterogenee che vanno dall'indagine di tipo crudamente statistico-empirico (sulla ricorrenza di eventi particolari di vario genere) a grandi
interpretazioni storico-filosofiche (che del fenomeno musica ambiscono a comprendere questioni addirittura essenziali).
C'è poi la complicazione che i sociologi della musica fanno in ambito occidentale molto di ciò che gli etnomusicologi fanno nelle culture extracuropee. Sociologia della musica ed etnomusicologia
sono dunque canmpi di studio separati, ma imparentati.
È possibile comprendere perché le cose stiano così ritracciando la storia delle idee che si sono sviluppate in sociologia e in antropologia, a partire dall'Ottocento, e che successivamente si
sono riversate nelle "filiazioni musicofile" dei due grandi campi di studio. Alla luce di questa storia, il lettore troverà una breve ricognizione dei principali filoni di ricerca sociomusicale e
della letteratura che fa capo a essi.
Questo volume mira a mettere il lettore in grado di inquadrare i contributi più recenti nel contesto della tradizione a cui appartengono e, quindi, di valutare il contenuto di novità (o di
non-novità) che essi rappresentano.
Questo lavoro che si avvale dei dati emersi da una ricerca sul campo condotta da una équipe di studiosi, tra cui l'autore, evidenzia come il Trentino costituisca un territorio ideale per l'analisi dell'interazione fra tradizione colta e tradizione popolare e come, in special modo, il canto corale alpino, espressione caratteristica di quest'area, rappresenti il punto di contatto fra la trasmissione orale dei cantori tradizionali e le regole codificate della tradizione letterata.