L'applauso garantito

Se non ci avete fatto caso, fateci caso. Oramai alla fine di un concerto si applaude sempre, si applaude tutto, in ogni caso. Ogni concerto è un successo. Sempre. In altre parole, l'applauso è garantito in anticipo. Per il pubblico e per i musicisti stessi non c'è più la suspence di una volta. Non esiste più il fiasco eclatante, alla peggio il successo è tiepido. Mai si legge sul giornale: fragoroso fiasco del maestro Pinco Pallino che è dovuto scappare attraverso la porta d'emergenza, perché il pubblico voleva suonargliele di santa ragione! Questo è un aspetto di storia sociale assai rilevante, ma raramente osservato o commentato. Verrebbe da pensare che il pubblico abituato ad essere genericamente onnivoro, quando si applica ad un genere specifico non è più formato ad esprimere un gusto e non è quindi in grado di provare disgusto. Ma certo doveva essere più divertente attendere i concerti nel XIX secolo, quando la gente i musicisti li fischiava e chiedeva il rimborso del biglietto, oppure, meno frequentemente, li portava letteralmente in trionfo.

Precisazione

Due cari amici, che hanno letto questo mio "cri de coeur", mi hanno fatto notare che nel mondo dell'Opera Lirica il pubblico (che solo in parte coincide, per formazione e gusto con quello della musica classica) è ancora capace di manifestare un "forte sentire". Ecco quello che mi hanno scritto:

"Inaugurazione della stagione, 'prima' dei Capuleti e Montecchi al Teatro Sociale di Como tre settimane fa: grida di «Vergogna!» dai palchi, fischi e buu per il regista sin dalla Sinfonia; silenzio assoluto, nemmeno un accenno di applauso al termine delle arie di Romeo, chiaramente inadeguato; fischi replicati al termine dell'opera. Mai visto a Como, tantomeno a una 'prima', in un teatro da sempre ingessatissimo. 'Prima' di Aida alla Scala, l'anno scorso: grida dai palchi contro direttore e orchestra, accusati di essere 'svogliati'; buu per tutti misti agli applausi alla fine dello spettacolo. Alla Scala. Teatro di Bergamo, qualche stagione fa: dissensi aperti alla 'prima' di Anna Bolena, che degenerano in gazzarra al termine dello spettacolo: volgari offese gridate al direttore di coro, fischi per tutti, scontro pugilistico (reale, non figurato) in platea tra dissenzienti e sostenitori. Non tutto è perduto, caro Marcello. Claudio (Claudio Toscani, Università degi Studi di Milano).

"Preferisco ricordare e raccontare ad entrambi (Claudio c'era) le grida di 'bravi  bravi!', che hanno accompagnato le bergamasche recite di Belisario, Maria Stuarda e Così fan tutte (quest'ultima con la regia di Francesco Bellotto) in cartellone quest'anno .. e il nostro pubblico è uno di quelli che quando le cose non vanno fischia e bua, vostra Raf (Raffaella Valsecchi, Conservatorio 'Giuseppe Verdi', Milano; Teatro 'Gaetano Donizetti', Bergamo)